ReLEx Smile, la mia esperienza di successo con un atleta professionista

MILAN, ITALY – OCTOBER 19: Gabriel Vasconcelos Ferreira of AC Milan celebrates their victory at the end of the Serie A match between AC Milan and Udinese Calcio at Giuseppe Meazza Stadium on October 19, 2013 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Nel mese di giugno ho avuto il piacere di avere come paziente Gabriel Vasconcelos Ferreira, meglio noto semplicemente come Gabriel, portiere classe 1992 di casa Milan che attualmente milita nelle fila del Cagliari.

L’atleta si è affidato alle mie cure poiché affetto da astigmatismo miopico composto caratterizzato da una miopia media associata ad un astigmatismo elevato.

L’uso di lenti a contatto necessario per ovviare a questo difetto inficiava sulla performance sportiva dell’atleta: le lenti toriche di cui faceva uso in campo comportavano inconvenienti insormontabili perché si spostavano ad ogni leggero movimento nel corso di un’azione facendo perdere il focus all’atleta e la correzione momentanea del difetto determinando insicurezza e ritardo di azione-reazione.

Per un portiere professionista che milita in serie A e nella Seleçao brasiliana la coordinazione occhio-mano è fondamentale e nei momenti importanti perdere anche solo per qualche istante questa capacità può essere devastante, perché pregiudica un risultato spesso decisivo senza seconda chance come nel corso di una stagione di calcio e che può pregiudicare il corso di una carriera sportiva.

La pressione psicologica esercitata dalla dirigenza sportiva e dai fan stessi rappresenta un’ ulteriore aggravante: pensare di dipendere da un elemento esterno non controllabile, come le lenti a contatto, è quindi per un atleta professionista fonte di frustrazione e di perdita di sicurezza.

Tutti questi elementi sono stati decisivi per la scelta di Gabriel di sottoporsi ad un trattamento chirurgico refrattivo per poter eliminare definitivamente il suo disturbo visivo e ritrovare una piena sicurezza.

Nel primo colloquio che ho avuto con Gabriel l’apprensione, stato d’animo comprensibile per molti dei miei pazienti , era palpabile, dopo tutto si trattava pur sempre di una tecnica chirurgica ed il ragazzo, se consideriamo che ha 24 anni, aveva un po’ paura della procedura e desiderava ottenere un risultato che gli avrebbe consentito di continuare a giocare nel calcio internazionale ai massimi livelli.

Nell’arco della mia carriera ho avuto la fortuna di operare molti atleti famosi ed è stata proprio la mia vicinanza al loro mondo unita ad una passione che da sempre ho per lo sport professionistico a permettermi di ideare una chirurgia refrattiva customizzata che con l’ausilio di protocolli specifici consente di far ottenere all’atleta una vista superiore ai 10/10, ma che può raggiungere anche i 20/10 con un miglioramento complessivo della capacità visiva.

Nel caso di Gabriel la ReLEx SMILE si è dimostrata la tecnica che meglio di altre rispondeva al suo deficit visivo, alle sue aspettative, e che comportava una minore incidenza di complicazioni post-chirurgiche nonché un recupero immediato e privo di rischi traumatici.

Questa tecnica è rivoluzionaria in quanto non fa uso di un “flap” per cui la cornea viene salvaguardata e quindi più protetta in caso di eventuali colpi o pallonate in faccia o ditate, traumatismi frequenti nel caso di un portiere di calcio.

Il successo di un intervento non risiede solo nell’abilità del chirurgo e nella tecnologia utilizzata, ma anche nel rapporto di fiducia e collaborazione che si instaura durante l’intervento tra il paziente ed il suo chirurgo. Come spesso accade quando il paziente è un atleta professionista, e Gabriel non ha fatto eccezione, emerge l’attitudine del campione: la sua capacità di concentrarsi nel corso dell’intervento è stata totale ed il risultato è stato eccezionale. Dopo una rapidissima ripresa il portiere ha ottenuto un miglioramento completo della vista ottenendo un risultato finale del visus di 16/10.

Mi sorprende sempre la capacità di questi grandi sportivi di mantenere in ogni circostanza la mente lucida e come chirurgo sicuramente apprezzo la determinazione e forza di volontà con cui affrontano un intervento.

Il successo del risultato e la soddisfazione del paziente sono per un chirurgo la massima espressione di una riuscita di un intervento; l’emozione che ho provato nel vedere la contentezza dipinta sul volto di Gabriel nel sapere di aver risolto definitivamente il suo difetto visivo senza inconvenienti è la ricompensa più grande ed un’ulteriore conferma che la chirurgia refrattiva può cambiare la vita.

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