In vista delle vacanze
Vacanze o riposo? E riposo della mente o anche del corpo? Arriviamo all’estate sfiniti, esauriti, disfatti, dal caldo e dal lavoro. Eppure spesso il segreto per riprendere le nostre energie e per ricaricarci non è l’inattività, ma l’allenamento. Te lo dico da medico ma anche e forse soprattutto da sportivo, perché forse non lo sai, ma io mi sento e ancora sono un atleta professionista prestato all ‘oculistica e non un oculista che pratica dello sport.
Aver praticato diversi sport – primo fra tutti il basket – a livello agonistico in tutta la mia vita ha permesso al mio carattere, alla mia mente e di conseguenza al mio comportamento di essere sempre attento alle persone e alle situazioni, senza mai giudicare gli altri, rispettando tutti per quello che sono. Ho sempre trattato tutti i miei pazienti come “sportivi” e sempre lo farò, sia quando mi capita di aiutare atleti professionisti a migliorare le loro prestazioni sia quando aiuto chiunque a muoversi meglio nell’ambiente grazie a una vista il più possibile ottimale.
Per riposare la mente (e gli occhi) non c’è niente di meglio di muovere il corpo. Per me vivere come un’atleta è prima di tutto questo, con tutta una serie di conseguenze positive che hanno fatto di me la persona che sono. Provo a raccontarle.
Il problema della luce artificiale
- sin da bambino ho condiviso allenamenti, trasferte in pullman, alberghi fatiscenti, sveglie all’alba, i dolori, gli infortuni, ma senza preoccuparmene mai, concentrandomi solamente sul cercare di migliorare me stesso e vincere
- non ho mai guardato o giudicato chi fossero i genitori dei miei compagni di squadra o di allenamento o di quanto fossero più ricchi o più poveri, più ignoranti o più colti di me. Contava solo l’amicizia ed il legame con i compagni.
- mi sono abituato all’abnegazione, all’allenamento, alla fatica, a digerire tante parole dure dagli allenatori e pochi complimenti. Per il mio carattere questa è stata la strada per il miglioramento ed il successo finale. Non ho mai amato i trainer smielosi e pronti a glorificarti: la gloria è nel risultato.
- ho metabolizzato la cultura della sconfitta, per capire come rialzarsi e ricominciare, e la cultura del dolore (a causa di incidenti ed infortuni). Tutti aspetti fondamentali per forgiare un carattere e prepararlo alla vita.
- infine ho coltivato la capacità di riconoscere la capacità dell’avversario e a non cercare mai favori o raccomandazioni, capisaldi dello spirito sportivo.
Queste situazioni, vissute poi nella mia quotidianità professionale, mi hanno spinto a fare sempre meglio, senza mai rassegnarmi o arrendermi. Lo sport mi ha insegnato a vivere e a comportarmi sempre con lealtà ed è per questo che ho sempre instaurato un bellissimo rapporto con gli sportivi-pazienti proseguito anche dopo gli interventi.
Ho capito che avevano bisogno di me e si fidavano, mettevano la loro vista e quindi la loro carriera nelle mie mani dandomi fiducia illimitata. In quel momento ero il loro allenatore o il compagno di squadra più forte, quello a cui tutti si attaccano nei momenti di difficoltà.
Vuoi goderti il riposo estivo e il resto della tua vita? Dedica una parte della giornata allo sport e, se hai problemi di vista, al rientro a settembre affrontali. Siamo tutti atleti, è solo una questione di allenamento (e di guardar lontano).
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