Il problema della presbiopia nei miopi elevati: la storia di Serena

La presbiopia è un difetto visivo fisiologico che si manifesta tipicamente dopo i 40-45 anni, causando difficoltà nel mettere a fuoco gli oggetti da vicino. Per le persone con una vista normale da lontano, questo significa dover indossare occhiali specifici per la visione da vicino. Tuttavia, per i pazienti miopi, la situazione si complica ulteriormente.

I miopi, infatti, hanno la possibilità di vedere bene da vicino semplicemente togliendo gli occhiali o le lenti a contatto. Tuttavia, questo comporta un disagio doppio: chi indossa gli occhiali deve continuare a metterli e toglierli, mentre chi porta le lenti a contatto si trova costretto a usare anche un paio di occhiali aggiuntivi per la visione da vicino.

Prima dell’intervento

La storia di Serena L., 48 anni, è un esempio perfetto di questa situazione. Serena lavora come impiegata, trascorrendo 8-10 ore al giorno davanti al computer. È una donna sportiva e, per ragioni sia estetiche che pratiche, ha sempre preferito indossare le lenti a contatto per correggere la sua miopia elevata (oltre sei diottrie) e l’astigmatismo (una diottria).

Con l’arrivo della presbiopia, però, Serena ha iniziato a vivere un forte disagio visivo. Doveva indossare occhiali per leggere e lavorare al computer, oltre alle lenti a contatto per vedere da lontano. Questa gestione complessa della visione ha portato a un malessere psicologico e pratico sempre più evidente.

Dopo aver tentato diverse soluzioni, come lenti a contatto sotto-corrette per facilitare la visione da vicino (ma compromettendo quella da lontano) o l’uso combinato di lenti a contatto e occhiali, Serena ha deciso di cercare una soluzione definitiva. È arrivata nel mio studio con la determinazione di affrontare un intervento risolutivo per la miopia e l’astigmatismo, accettando di portare eventualmente solo un occhiale leggero per la visione da vicino.

L’intervento

Dopo un’attenta valutazione dell’idoneità dei suoi occhi tramite esami specifici, ho scelto la tecnica ReLEx SMILE per correggere completamente i suoi difetti visivi.
Questa tecnica all’avanguardia utilizza un laser a femtosecondi per scolpire un lenticolo all’interno della cornea, che viene poi estratto attraverso una piccola incisione. L’intervento, eseguito in anestesia topica con un semplice collirio anestetico, è durato appena 12 secondi per occhio. Serena non ha avvertito alcun disagio né durante né dopo la procedura.

Risultato finale

Il giorno successivo all’intervento, Serena vedeva già naturalmente oltre i 10/10. La sua gioia era palpabile: finalmente, dopo anni di dipendenza da occhiali e lenti a contatto, poteva vedere bene a tutte le distanze.

Questa storia dimostra che non esiste un’età “giusta” per sottoporsi alla chirurgia refrattiva. Anche se intervenire in giovane età permette di godere più a lungo di una visione ottimale, anche per i pazienti oltre i 40-45 anni l’intervento può rappresentare un cambiamento radicale nella qualità della vita.

Per i miopi, affrontare l’intervento in età adulta significa dire addio agli occhiali o alle lenti a contatto per la visione da lontano, accettando però l’idea di dover usare un leggero supporto visivo per il vicino. In questi casi, l’aspetto psicologico gioca un ruolo fondamentale: poter finalmente liberarsi dalla schiavitù delle protesi visive è un sollievo non solo per gli occhi, ma anche per la mente.

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