La chirurgia refrattiva: una scelta al di la dei 10/10
I 10/10 sono sinonimo per molti di una vista perfetta ed è un valore ambito dai più che optano per la correzione del loro difetto visivo.
Ma i decimi in realtà non misurano la vista in senso stretto, ma esprimono l’acuità visiva o visus ossia la capacità dei nostri occhi di percepire con nitidezza i dettagli anche più piccoli di quello che ci circonda.
Contrariamente a quello che si pensa il valore di 10/10 non è il maggior grado di acutezza visiva, ma è solo quello che per convenzione viene usato per attestare una normale funzionalità visiva dell’occhio. La massima acutezza visiva di un occhio sano, chiamato emmetrope, può raggiungere infatti anche 20/10. L’acuità visiva quindi non esprime un difetto visivo né la sua entità, tuttavia un valore anomalo nella sua misurazione può essere un campanello d’allarme sulla presenza o meno di un mal funzionamento nel nostro apparato visivo come un difetto visivo di miopia d’ipermetropia ed astigmatismo o di una patologia oculare come la cataratta o la maculopatia.
Ma tornando alla fatidica domanda: ma quindi con la chirurgia refrattiva si può raggiungere la soglia dei 10/10?
La risposta non è univoca perché i risultati tuttavia dipendono sempre dal grado del difetto refrattivo che presenta il paziente, dallo sviluppo degli occhi entro i 12-13 anni d’età e da altri fattori molto più complessi. Ma una cosa è evidente: senza l’abilità del chirurgo e la tecnologia laser utilizzata non è possibile ottenerlo. Un aspetto spesso poco conosciuto (e quasi mai spiegato) è che la differenza tra un valente chirurgo che sia specializzato in correzione dei difetti visivi ed un altro è la capacità di creare un proprio normogramma che determini sempre gli stessi risultati finali pur partendo da difetti completamente differenti. Questo è possibile solo per chirurghi con un grandissimo numero di occhi operati, che hanno potuto standardizzare le varie procedure con impostazioni personalizzate e non prestabilite dai vari laser e dalle varie case distributrici di strumenti.
Il più grande errore che si può fare è di pensare che solo una macchina anche se altamente tecnologica possa sostituire completamente l’abilità del chirurgo. La tecnologia è sicuramente un valido ausilio solo per chi ha sviluppato una grande manualità e casistica: la ReLEx SMILE ad esempio è un insieme di grande precisione laser se abbinata ad una grandissima abilità manuale del chirurgo, a differenza di una PRK troppo spesso utilizzata anche da medici inesperti e senza alcuna manualità.
La chirurgia laser quindi può farti ottenere i 10/10 ma ti può dare molto di più: correggendo il tuo difetto visivo, e la dipendenza da occhiali e lenti a contatto ti dona la possibilità di vivere le tue passioni sportive e non e la vita in generale in piena libertà.
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