L’importanza della vista nel tiro a volo e piattello

Nella storia della chirurgia il caldo ed il sole hanno sempre rappresentato un fattore di rischio per una corretta guarigione delle ferite chirurgiche. Questo ha fatto si che, nell’immaginario collettivo, si sia creata un’associazione tra l’estate e l’impossibilità di sottoporsi ad un intervento. Tuttavia i rischi e le complicanze oggi si sono ridotte grazie a procedure e protocolli che permettono di ottenere ottimi risultati a prescindere dal fattore ambientale e questo vale per gran parte delle specialità chirurgiche tra cui la chirurgia refrattiva.
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Nel corso della mia carriera ho operato atleti professionisti di tiro a volo, piattello e anche tiro a bersaglio.
Questi sport richiedono una precisione straordinaria, la performance è influenzata da molti più fattori di quelli che possiamo immaginare da semplici spettatori: postura, forza fisica, equilibrio, concentrazione, capacità di valutazione e, ovviamente, una vista perfetta.

Cosa influenza la mira

Guardare attraverso il mirino è solo l’ultimo di tanti passaggi che compongono il gesto atletico di un tiratore. Una volta in pedana è necessaria massima concentrazione, postura appropriata, movimenti fluidi e una vista perfetta.

Sparare con gli occhiali o indossando lenti a contatto può rappresentare un grande limite meccanico e visivo. Gli occhiali possono non essere perfettamente corretti per le condizioni di quel preciso momento; sono inoltre staccati dagli occhi di qualche centimetro e creano nel cervello una “falsa immagine”.
Questo inconveniente è risolto dalle lenti a contatto che però non sempre correggono il difetto refrattivo a causa di sotto correzioni o totale sdoppiamenti per mancanza della correzione astigmatica. Altre volte possono seccarsi o appannarsi a causa delle condizioni ambientali, limitando la capacità visiva e quindi la performance agonistica.

Grazie alla chirurgia refrattiva ho corretto difetti di ogni genere, migliorando l’attività amatoriale e agonistica di molti tiratori che, grazie alla ritrovata vista al 100%,possono ora concentrare l’attenzione su tutti gli altri fattori che influenzano la loro performance.

Calcolare l’anticipo nel tiro al piattello

Nel tiro al piattello gli atleti sparano a un bersaglio mobile che viaggia tra i 90 e i 120 km/h. La velocità iniziale delle cartucce va da 390 a 430 m/s (cioè tra 1400 e 1550 km/h). Oltre a queste altissime velocità i tiratori devono tenere conto che gravità, attrito dell’aria e distanza del bersaglio influenzano le traiettorie.

Dal punto di vista matematico è tutto risolvibile, ma un atleta non ha il tempo di mettersi a tavolino per fare i calcoli. Deve valutare tutti i fattori in una frazione di secondo cercando di prevedere dove sarà il piattello quando verrà raggiunto dai pallini. Può farlo grazie all’esperienza, l’istinto e una “super vista”.

Restare concentrati

Il tiro a volo è uno sport faticoso sia a livello fisico che mentale. È necessario rimanere concentrati non solo al momento dello sparo, ma in tutte le fasi della gara gestendo con consapevolezza i movimenti fuori e dentro la pedana.

Mira e posizione di tiro

IChi non conosce questo sport probabilmente non sa che si spara con entrambi gli occhi aperti. Questa tecnica permette di avere il più ampio campo visivo possibile e una migliore stima della profondità, così da seguire meglio la traiettoria e stimare con precisione l’anticipo.
Una qualsiasi anisometropia non corretta (cioè una differente rifrazione visiva tra un occhio e l’altro) o una sotto correzione, sia con occhiali che lenti a contatto, rallenta e ostacola il gesto.

Durante i numerosi anni di attività professionale ho constatato che tutti gli atleti che si sono sottoposti a chirurgia refrattiva hanno riportato un miglioramento significativo delle loro prestazioni, hanno abbandonato occhiali e lenti a contatto e sono tornati in breve tempo a tirare con ritrovata energia e precisione.

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