PRK, FemtoLasik e ReLex SMILE: tre tecniche a confronto

“Ho deciso, mi faccio l’operazione agli occhi”
“Ma dai, che brava, ma quale?”
Questo è un dialogo immaginario, perché quando si parla di chirurgia per la correzione dei difetti visivi le persone tendono a mettere tutto un po’ nello stesso calderone, senza entrare nel merito delle diverse problematiche e, soprattutto, dell’evoluzione delle tecniche degli ultimi anni. È anche normale che sia così, visto che il paziente si affida allo specialista che ha scelto e che sta a noi, dopo la diagnosi, scegliere la tecnica più adatta caso per caso.
Mi sembra comunque importante fare chiarezza, per aiutare le persone a prendere la decisione evocata dal dialogo – una decisione impegnativa – nel modo più informato possibile.

PRK, FemtoLasik e ReLex SMILE: tre tecniche a confronto

La PRK, o cheratectomia fotorefrattiva, è stata la prima generazione di tecniche di correzione dei difetti visivi con il LASER; è indicata per miopia, astigmatismo ed ipermetropia lieve ed è adatta per pazienti con cornee sottili o che presentano particolari anomalie corneali. La grande innovazione della FemtoLASIK, procedura di seconda generazione, è la creazione del flap corneale senza contatto, riducendo fino quasi ad annullarli i rischi di aberrazioni
post-chirurgiche e di astigmatismi irregolari.

PRK e FemtoLasik: differenze tra la prima e la seconda generazione

“C’è una notizia buona e una cattiva” furono le parole esatte del Dottor Appiotti durante la prima visita. La notizia cattiva è che avevo una cataratta giovanile all’occhio sinistro, oramai giunto oltre le 16 diottrie di miopia e con visione alterata ed offuscata, mentre la buona notizia era che ero perfettamente idonea nell’occhio destro a farmi operare con il laser e che quindi ero perfettamente idonea nell’occhio destro a farmi operare con il laser e che quindi sarebbe stato possibile ottenere un’ottima correzione della miopia e dell’astigmatismo ad entrambi gli occhi anche se con due tecniche differenti.
In altre parole, avrei recuperato totalmente la vista correggendo i difetti refrattivi intervenendo con la tecnica laser ReLEx SMILE extra nell’occhio destro e sostituendo il mio cristallino opacato con uno artificiale nell’occhio sinistro.

Ero pronta. Avrei terminato la stagione agonistica e avrei aspettato la pausa che precede l’inizio della preparazione a quella successiva per operarmi e prendermi cura dei miei occhi.

Meglio Lasik o PRK?

Grazie alla sua elevata precisione e sicurezza, FemtoLASIK consente di personalizzare il trattamento adattandolo perfettamente alle caratteristiche specifiche e difetto visivo di ogni paziente. I tempi di di guarigione sono rapidissimi, il dolore e il fastidio post-operatorio sono assenti e i trattamenti sono più stabili negli anni. Potendo scegliere, meglio LASIK, ma PRK è ancora la procedura d’elezione per i pazienti che non possono essere candidati ad altre tecniche laser.

FemtoLasik o ReLex SMILE? L’evoluzione della terza generazione

Appena possibile io scelgo di usare la tecnica più evoluta, ReLex Smile. È una procedura rivoluzionaria: un unico laser, indolore. Smile sta per Small Incision Lenticule Extraction: un acronimo dal significato preciso e con un riferimento ancora più chiaro, perché il sorriso del paziente è inevitabile alla lettura dei vantaggi:
● grande velocità dell’intervento e comodità del paziente
● eseguibilità su cornee sottili o appiattite e occhi infossati
● ottima resistenza alla trazione della cornea successiva all’intervento
● nessun problema con gli sport anche di contatto o con eventuali aumenti di pressione intraoculare
● secchezza oculare post operatoria molto rara
● risultati refrattivi qualitativamente ottimi
● tempi di guarigione molto rapidi
● assenza di dolori o fastidi post-operatori
● assenza di opacità corneali

Con ReLex Smile torna anche al centro la manualità del chirurgo, perché l’estrazione del lenticolo dalla minima incisione laterale deve avvenire con velocità, immediatezza e fluidità.

In attesa della quarta generazione il mio consiglio è sempre lo stesso: scegliere un chirurgo oculista di cui vi fidate e arrivare alla prima visita preparati, per fare tutte le domande necessarie per capire se chi vi sta di fronte è aggiornato per garantirvi il miglior risultato possibile.

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